Passa ai contenuti principali

Toh , chi si rivede: è il centrodestra il vincitore di questo assaggio di voto

E’ un mare che crea e distrugge con grande facilità la politica italiana degli ultimi anni. Sommersi e salvati sono categorie incerte. Anche questo delle amministrative 2017 è un passaggio e come tale non definitivo. Sarebbe un errore considerare sommersi i 5 Stelle, salvato il Pd del segretario Renzi così come il centrodestra e agganciato ad una solida zattera il centrosinistra a trazione Bersani-D’Alema. Tra due settimane ci saranno i ballottaggi e altro sarà certamente più chiaro. 

Ma non c’è dubbio che tra tante considerazioni – una su tutte la presunta “sconfitta” di Grillo - quella più vera è la rinascita – per quanto? E per andare dove? – del centrodestra in formazione classica. E cioè Forza Italia, Lega nord e Fratelli d’Italia. Più liste varie figlie delle scissioni di questa disgraziata legislatura.

 Aiutano i numeri. Nel riepilogo (fonte You Trend) che considera i risultati di 141 comuni con popolazione superiore ai 15 mila abitanti, il Pd raccoglie il 16,6% dei voti e i partiti di centrosinistra insieme (varie liste civiche) il 20,2%. Sommando questi suffragi, il valore complessivo del centrosinistra è del 36,8%. Nel campo opposto Forza Italia è al 7%, altri partiti di centrodestra al 16,9, Lega nord al 7,8% e Fratelli d’Italia al 2,5% (totale 35,2%). Il Movimento 5 Stelle non raggiunge il decimale e si ferma al 9 per cento.

A parte che siamo andati a dormire rassegnati a tornare proporzionali e ci siamo svegliati nuovamente maggioritari; a parte che gli italiani sembrano affezionati all’idea di ragionare in termini di coalizioni, una a destra e una a sinistra con quel po’ di centro che serve sempre a sfumare; a parte che la legge elettorale attualmente in vigore è rigorosamente proporzionale e chissà mai se e quando ci metteranno mano (molto difficile); a parte tutto questo, interessa qui vedere come può sviluppare, in vista delle politiche, il fatto che i numeri danno il centrodestra unito come seconda forza politica al 35,2% a meno di due lunghezze dal centrosinistra. Insomma, assolutamente competitivo per essere forza di governo.

Finiti i conteggi, con il centrodestra al ballottaggio praticamente in tutti i comuni capoluogo (tranne Palermo già saldamente nelle mani di Leoluca Orlando), il mantra per le prime linee di Forza Italia e Lega è uno solo: “Unito il Centrodestra vince". Il risultato delle comunali va in questa direzione.  A Genova Marco Bucci andrà al  ballottaggio con il risultato migliore, a Verona  sarà duello tra Federico Sboarina e i traditori di “Fare”, cioè la senatrice Bisinella in arte il sindaco uscente e non più ricandidabile  Flavio Tosi, a Padova Massimo Bitonci e a Lecce  Mauro Giliberti. La strada presa – che è il modello Giovanni  Toti, governatore della Liguria e da sempre ponte tra il Cavaliere e il segretario leghista - è dunque l'unica praticabile per cercare di contrastare il Partito democratico e il Movimento 5 stelle, che Berlusconi, e neppure Salvini, considerano affatto sconfitto. 

Ma l’unità invocata si scontra con due o tre passaggi strettissimi: incomunicabilità Salvini-Berlusconi (non si parlano da mesi); due idee opposte di sistemi elettorali, proporzionale per Berlusconi, maggioritario per Salvini; il nodo leadership: “centrodestra a trazione leghista e Salvini premier” ripete Salvini;  “centrodestra fondato sui valori cristiani e sui programmi liberali”, legato al Ppe e non certo al populismo lepenista o di Ukip con “Berlusconi presidente” è la linea del Cavaliere. 

I numeri dicono che la Lega nord ha raggiunto il 7,8% mentre Forza Italia il 7%. Ma la lettura dei dati scorporati per aree geografiche racconta la debolezza del progetto leghista: il Carroccio resta il partito del nord (12,6%) mentre al centro crolla al 6,1 e al sud si ferma allo 0,5% nonostante l’attivismo di Salvini tra Napoli, Lampedusa e Sicilia e assai contestato all’interno della stessa Lega. Al contrario i partiti di centrodestra in genere tengono bene al centro ( 15,7%) e al sud (18,9%). In questo quadro, Forza Italia si conferma la formazione più nazionale e omogenea: 7,8% al nord, 6,3% al sud e 6 % al centro.

Si tratta di mettere da parte mesi di offese reciproche più o meno dirette e trovare la sintesi a tutto questo. Salvini non può non fare i conti con il fatto che i suoi compagni di viaggio europei hanno ballato per una sola estate: Le Pen, Farage, il leader olandese, i selfie trionfalistici di qualche mese fa sono da buttare. Abbassare i toni è obbligatorio. In parte lo stanno già facendo. Berlusconi, lato suo, dovrà forse indorare un po’ di più e un po’ meglio la pillola più amara, ovverosia insistere un po’ meno su “candidati nuovi, credibili, espressione non del professionismo politico ma della società civile”. E’ questo ricambio forzato che terrorizza chi sta già in Parlamento e vorrebbe tornarci. 

Ecco che in questo mare politico agitato che crea e distrugge, quello del centrodestra sembra un oggetto ritrovato e forse dato troppo presto per perso e dimenticato.  

Commenti

Post popolari in questo blog

Sherif Seferovic è di nuovo libero: le risposte contraddittorie della giustizia

Il garantismo è sacrosanto. L’applicazione delle leggi un obbligo oltre che un dovere, è il fondamento dello stato di diritto. Ma se il garantismo piega le regole  o non le considera nel contesto del momento,    i rischi sono molteplici. Soprattutto incomprensibili.  E armano  facilmente  la mano del populismo e del razzismo.   Sherif   Saferovic , ad esempio: 20 anni, rom slavo, residente da anni al campo nomadi di via di Sal viati  a Roma, sposato e con un curriculum lungo così di furti, risse e danneggiamenti.  Il 5 dicembre scorso, con il compagno di merende Gianfranco  Ramovic , aveva scippato una studentessa cinese che aveva appena ottenuto il rinnovo del permesso di soggiorno  all’ufficio immigrazione della questura distaccato in via Salviati.  I giovanotti furono individuati, arrestati con l’accusa di scippo con strappo   e  processati. Entrambi ,  Saferovic  e  Romovic ,  patteggiarono (due anni  il primo, un anno e mezzo il secondo) e a fine febbraio erano già tornati liberi.

LE POLIZZE DELLE STUDENTESSE AMERICANE? NORMALE PRASSI DELLE UNIVERSITÀ USA A TUTELA DEI PROPRI OSPITI sono generiche, dalle risse agli scippi per coprire spese legali e sanitarie. Gli stituti le comprendono nelle iscrizioni. L'avvocato: "La mia assistita non sa di avere un'assicurazione" *

Sulla violenza subita della due studentesse americane a Firenze da due carabinieri - questa è la denuncia - si sta consumando un triste equivoco.  Alcuni articoli di stampa, nei resoconti della vicenda, danno conto dell'esistenza di una polizza antistupro sottoscritta dalle studentesse americane che trascorrono un semestre di studi a Firenze come in altre città italiane europee.  Si tratta di una notizia vera veicolata però in modo strumentale. Per non dire subdolo. E strumentali e subdoli possono essere gli effetti: accampare un alibi a quanto potrebbe essere successo.  Parole chiare arrivano a metà pomeriggio da Gabriele Zanobini, avvocato di una delle due vittime rispetto alle quali, va ricordato, sono state trovate tracce di rapporti sessuali e di violenza. "Nessuna delle due ragazze americane - spiega il legale - ha stipulato una polizza anti stupro. Le ragazze hanno soltanto una generica assicurazione che di prassi le università americane stipulano per i loro studenti ch

Ballottaggio, tutti i numeri e le percentuali, le sfide e le strategie nei cento comuni al voto

Così “piccolo” e così importante. La memoria politica degli ultimi anni non trova un altro voto locale, al ballottaggio per di più, con tanta posta in gioco come quello di domenica. Sfide che passano da numeri, percentuali e singole città. Ma soprattutto dal peso politico di ciascuno di loro e nel loro insieme. TUTTI I NUMERI DEL BALLOTTAGGIO – Sono 111 i comuni al voto (erano 1004 al primo turno) di cui 22 capoluogo di provincia, per un totale di 4,3 milioni di aventi diritto. I candidati di centrosinistra partono in testa in 45 comuni e inseguono in 41. Quelli di centrodestra sono risultati primi in 44 comuni (tra cui 9 capoluogo) e secondi in 33. Un solo candidato M5s è in vantaggio per il secondo turno mentre 7 sono stati meno votati del loro competitor. La Lega è in testa in 3 ballottaggi e seconda in 5. Fratelli d’Italia ha un candidato in pole e 3 in seconda piazza. E poi le liste civiche: sono “civici” ben 4 tra i più votati al primo turno e 11 i meno votati. I “civici” d