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Visualizzazione dei post da giugno, 2017

Ecco come il fattore «I»come immigrazione ha pesato sui risultati delle amministrative*

Sull'immigrazione «la sinistra continua a diffondere un messaggio buonista. Per tantissimo tempo ha semplicemente negato il problema e in parte continua a farlo». Lo ha scritto nei giorni scorsi il sociologo Luca Ricolfi, uomo certamente di sinistra che però da tempo striglia il Pd per come sta gestendo la questione immigrazione. La minaccia di «non far più sbarcare navi straniere nei porti italiani» messa sul tavolo dal premier Gentiloni e dal ministro Minniti, è la mossa disperata, tardiva, dolorosa ma necessaria di fronte al menefreghismo dell'Europa, che intende anche rispondere non solo alla dura analisi di Ricolfi ma alla debacle delle amministrative. Emerge, infatti, quasi un rapporto di causa-effetto tra questione immigrazione e vittoria delle destre nel voto di domenica scorsa. Dimostrabile in modo quasi empirico. L'analisi circola a Palazzo Chigi. E bisogna farci i conti. Il 35,4% degli oltre ottomila comuni italiani ha sottoscritto il patto dell'Anci

Consip: indagati anche Woodcock e la giornalista Sciarelli. Ma il mistero resta Scafarto, il Noe e la guerra tra spie

È sempre una brutta notizia quando un magistrato finisce indagato. Perchè un magistrato è lo Stato. E lo Stato abbiamo bisogno di immaginarlo come la moglie di Cesare: neppure mai sfiorato dal sospetto. Quindi dobbiamo essere convinti che accadrà quello che il pm di Napoli Henry John Woodcock promette: «Sono amareggiato, per me è un momento molto difficile, ma sono certo che riuscirò a fugare ogni dubbio, a chiarire la mia posizione e a dimostrare che la mia attività è sempre stata ispirata a servire la giustizia rispettando le regole». Woodcock, il magistrato che ha firmato alcune delle inchieste più clamorose degli ultimi anni perchè sempre con uno sfondo politico diventato in fretta il soggetto di quelle indagini, è indagato dai colleghi della procura di Roma per rivelazione di segreto d'ufficio. Di aver cioè rivelato parti importanti e segrete dell'inchiesta Consip ad alcuni giornalisti. Con il magistrato è indagata la sua compagna e giornalista Federica Sciarelli, da

Manovre nella Lega in vista del voto: il governatore Maroni vuole il bis ma teme la Severino...

Grandi manovre nella Lega in vista delle politiche del prossimo anno quando è previsto anche il rinnovo di alcuni governatori, ad esempio la Lombardia.  Grandi manovre per evitare le ganasce della legge Severino che congela la candidatura per gli amministratori colpiti da condanne anche in primo grado. L’idea sta ruzzolando nella testa di Roberto Maroni. Il governatore infatti è a processo per “induzione indebita a dare o promettere utilità” in relazione a due contratti stipulati dalla società Expo2015 spa e dall'Ente della Regione Lombardia per la ricerca, la statistica e la formazione (Eupolis). Il governatore lombardo e il suo capo di gabinetto, Giacomo Ciriello avrebbero, secondo l’accusa, esercitato “pressioni” per far ottenere indebitamente contratti a tempo determinato a due persone, M.C e M.G.P, ritenute a vicine a Maroni tra cui una sua ex collaboratrice ai tempi in cui era ministro dell’Interno. Gli incarichi avrebbero fruttato circa trentamila euro l’anno a una e ci

La vittoria del "candidato tigre" nel centrodestra che il giorno dopo litiga già

Uniti si vince. Ma un attimo dopo si ricomincia a litigare. Il giorno dopo la vittoria delle amministrative 2017 («il centrodestra è la prima area politica del paese, da nord a sud, avendo conquistato 79 comuni di cui 16 capoluoghi, quasi tutti strappati al centrosinistra» è l'analisi di Gregorio Fontana, responsabile organizzazione di Forza Italia), i leader del centrodestra fanno conferenze stampa e comunicati e tornano subito a galla le differenze. Matteo Salvini parla con i giornalisti in via Bellerio, sede della Lega, per comunicare, «oltre l'emozione e la soddisfazione», che «ora basta strizzare l'occhio a Renzi», che serve una legge elettorale di tipo «maggioritario» e che lui comunque, vero mattatore della campagna elettorale «con ben 200 comizi in giro per l'Italia», se servirà farà «un passo indietro per la leadership» e non sarà certoquello che «s'incaponisce con le primarie visto che le ha chieste 18 volte e per 18 volte Berlusconi gli ha detto di no».

SOS centrosinistra, perchè la "torta" di Renzi non basta più. E neppure "l'unità"...

La torta è colorata e avrebbe anche numeri positivi. Ma non basta. Ed è una torta triste. Perché dietro le cifre ci sono sconfitte brucianti che segnano un punto di non ritorno: nel Pd e nel centrosinistra serve con urgenza un cambiamento, di contenuti e di metodi. L’alternativa è una slavina di consensi. Per qualcuno - a cominciare dal ministro Orlando che pure ha perso tutto nella sua Liguria per finire con Mdp e tutto quello che c’è nel mezzo - serve anche un cambio di nomi, cioè del segretario al quale si chiede già nell’immediato post voto di fare un passo indietro. Come se non si fosse appena concluso un congresso che lo ha largamente confermato vincitore. E’ molto probabile che invece il fuoco amico contro Renzi sia parte del problema. Il segretario del Pd lancia la torta, che è un grafico, in mattinata, via Facebook. Riporta i numeri di Youtrend (società di sondaggi e misuratori di consensi politici) per cui, relativamente ai comuni sopra i 15mila abitanti, il Pd e il centro

Ballottaggio, tutti i numeri e le percentuali, le sfide e le strategie nei cento comuni al voto

Così “piccolo” e così importante. La memoria politica degli ultimi anni non trova un altro voto locale, al ballottaggio per di più, con tanta posta in gioco come quello di domenica. Sfide che passano da numeri, percentuali e singole città. Ma soprattutto dal peso politico di ciascuno di loro e nel loro insieme. TUTTI I NUMERI DEL BALLOTTAGGIO – Sono 111 i comuni al voto (erano 1004 al primo turno) di cui 22 capoluogo di provincia, per un totale di 4,3 milioni di aventi diritto. I candidati di centrosinistra partono in testa in 45 comuni e inseguono in 41. Quelli di centrodestra sono risultati primi in 44 comuni (tra cui 9 capoluogo) e secondi in 33. Un solo candidato M5s è in vantaggio per il secondo turno mentre 7 sono stati meno votati del loro competitor. La Lega è in testa in 3 ballottaggi e seconda in 5. Fratelli d’Italia ha un candidato in pole e 3 in seconda piazza. E poi le liste civiche: sono “civici” ben 4 tra i più votati al primo turno e 11 i meno votati. I “civici” d

Consip, le parole di Vannoni, teste chiave per la fuga di notizie e quell'interrogatorio "da incubo"

Quel groviglio politico giudiziario che è l'inchiesta Consip è arrivato al giro di boa. È successo tutto in poche ore. Come nei migliori gialli.  Il Consiglio superiore della magistratura indaga su due inchieste della procura di Napoli - Cpl Concordia e Consip - che condividono lo stesso pm, Henry John Woodcock, sospettando irregolarità nello svolgimento delle indagini. Il procuratore generale Ciccolo ha acceso i riflettori su Woodcock perché avrebbe esternato oltre misura nel massimo momento mediatico dell'inchiesta. Ieri il Senato si è liberato di ben cinque mozioni che riguardavano il ministro Luca Lotti (indagato in uno dei quattro filoni dell'indagine, quello che riguarda la fuga di notizie istituzionale, insieme con il comandante generale dell'Arma Tullio Del Sette e il generale Emanuele Saltalamacchia) e l'ad di Consip Luigi Marroni (non è indagato): è passata la linea del Pd e della maggioranza (azzerare i vertici della controllata del Tesoro nonostante le r

L'inchiesta Consip e le grandi manovre dentro e fuori l'Arma

L C'è aria di voler accelerare a piazzale Clodio sull'inchiesta Consip e i suoi vari filoni. La corruzione è quasi chiusa. La fuga di notizie istituzionali sembra avviarsi verso la conclusione. Ieri, venerdì 16, l'interrogatorio del presidente di Consip, Luigi Ferrara. La prossima settimana sarà la volta di Filippo Vannoni, teste chiave almeno quando Luigi Marroni per la parte che riguarda la fuga di notizie e quindi il coinvolgimento dei vertici dell'Arma e del sottosegretario Luca Lotti.  Ma per valutare bene la portata politica ma soprattutto istituzionale dell'inchiesta occorre soffermarsi di più e meglio su quello che è successo il 7 giugno negli uffici della procura di Roma a piazzale Clodio. Quel giorno, il procuratore capo Pignatone, l'aggiunto Ielo e il sostituto Palazzi interrogano due ufficiali del Noe. Il primo è il numero due del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, il colonnello Alessandro Sessa. Sono le 15. Alle 17 davanti ai pm si siede -